L’emergenza sanitaria legata al Covid ha tramutato lo Smart Working in una modalità operativa diffusa in tutto il territorio italiano. Da Nord a Sud ormai, milioni di lavoratori di ogni categoria si sono abituati a svolgere le loro mansioni quotidiane da remoto.
La tendenza è avviata e, malgrado nel nostro Paese si stia assistendo a un graduale ritorno alla “normalità”, oggi come oggi lo Smart Working ha messo radici ed è destinato a diffondersi a macchia d’olio.
Per far fronte alle nuove esigenze del lavoro da remoto, il Governo ha stanziato diversi fondi nell’ultimo anno e mezzo. Tra questi è incluso anche il cosiddetto Bonus Smart Working. Scopriamo di cosa si tratta, chi può usufruirne e cosa fare per richiederlo.
Sommario:
Bonus Smart Working: tutte le informazioni utili per usufruirne
Cos’è il Bonus Smart Working 2021
Bonus 516 euro per lo Smart Working: come funziona
A chi spetta l’agevolazione per il lavoro da remoto
Bonus Smart Working: come richiederlo
Cos’è il Bonus Smart Working 2021
Attraverso il Decreto Sostegni, il Governo italiano ha prorogato per tutto il 2021 il cosiddetto Bonus Smart Working. Di cosa si tratta? Il Bonus Smart Working 2021 è una particolare agevolazione fiscale prevista per tutti quei datori di lavoro che erogano ai propri dipendenti dei “fringe benefit”.
I fringe benefit non sono altro che un tipo di retribuzione che viene elargita non in denaro ma sotto forma di beni e di servizi, attualmente per un importo massimo di 516,46 euro.
Siamo di fronte a un importante aiuto al welfare aziendale. Il Bonus Smart Working 2021 è difatti volutamente pensato per favorire i titolari di reddito di lavoro dipendente. L’agevolazione fiscale prevede inoltre che il datore il datore di lavoro possa scegliere cosa acquistare e attribuire sotto forma di fringe benefit al proprio dipendente.
Sul Bonus per lo Smart Working era già intervenuto il Decreto Legge 104/2021, noto anche come Decreto Agosto, raddoppiando l’importo massimo esentasse da 258,23 euro a 516,46 euro, per il periodo d’imposta 2020. In fase di conversione del Decreto Sostegni la misura è stata prorogata con la conferma dell’importo raddoppiato, anche per il periodo d’imposta 2021.
Addentriamoci a questo punto ancor più nel dettaglio del Bonus 516 euro per lo Smart Working, scoprendo innanzitutto come funziona. Ma non solo. Come passo successivo soffermiamoci sul Bonus Smart Working e su come richiederlo.
Bonus 516 euro per lo Smart Working: come funziona
Il funzionamento del Bonus 516 euro per lo Smart Working è molto semplice. Con questa agevolazione fiscale, ai datori di lavoro viene data la possibilità di scegliere se acquistare personalmente i beni o se fornire ai propri dipendenti dei titoli di legittimazione d’acquisto.
All’atto pratico ciò significa che il dipendente ha la libertà di autodeterminarsi nella scelta del bene/servizio da acquistare.
Come ulteriore caratteristica, il Bonus prorogato con il Decreto Sostegni prevede che la legittimazione all’acquisto possa essere attribuita anche da titoli quali i voucher, spendibili presso esercenti con i quali i datori di lavoro hanno l’opportunità di convenzionarsi. Le convenzioni possono così permettere di ottenere benefici e sconti, difficilmente fruibili su acquisti compiuti singolarmente.
Tra quanto è possibile acquistare, il Bonus Smart Working 2021 include ad esempio prodotti tecnologici ma anche sedie e scrivanie, ovvero tutta una serie di beni utili per svolgere regolarmente il lavoro da remoto.
Il valore dei beni viene direttamente incluso in busta paga ma non concorre a costituire il reddito del lavoratore. Inoltre, il Bonus può essere esentasse fino a 516,46 euro.
A chi spetta l’agevolazione per il lavoro da remoto
Il Bonus Smart Working 2021 spetta ai titolari di redditi da lavoro dipendente e assimilati, così come vengono definiti dagli articoli 49 e 50 del DPR 917/1986. In concreto, a poter fruire della agevolazione sono:
- i redditi “che derivano da rapporti aventi per oggetto la prestazione di lavoro, con qualsiasi qualifica, alle dipendenze e sotto la direzione di altri, compreso il lavoro a domicilio quando è considerato lavoro dipendente secondo le norme della legislazione sul lavoro”;
- le pensioni di ogni tipologia e gli assegni che possono essere equiparati a esse;
- le somme di cui all’articolo 429, ultimo comma, del Codice di Procedura Civile.
Resta ora un ultimo punto da chiarire sul Bonus Smart Working: come richiederlo?
Bonus Smart Working: come richiederlo
La decisione di avvalersi o meno del Bonus Smart Working 2021 è in linea di massima una scelta di carattere imprenditoriale rientrante nell’ottica di quelle misure adottabili per migliorare l’operatività dei propri dipendenti, fornendo loro risorse maggiori, come ad esempio prodotti tecnologici di ultima generazione.
In genere, le imprese che hanno deciso di usufruire dell’agevolazione hanno riscontrato risultati molto positivi sia in termini di fiducia da parte dei propri dipendenti, sia in termini di una ottimizzazione della produttività anche tra le mura domestiche.
Detto questo, è bene sapere che per la richiesta del Bonus non esistono specifiche modalità, trattandosi di un diritto spettante in caso di presenza di tutte le condizioni prestabilite dalla apposita normativa.
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La proroga del Bonus Smart Working è un’ottima occasione che le imprese hanno a propria disposizione per dotare i rispettivi collaboratori di strumenti all’avanguardia, utili per svolgere le varie mansioni professionali da remoto.
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