Sono ormai due anni che si sente parlare di lavoro da remoto, smart working e telelavoro ma ci siamo mai chiesti qual è la vera differenza tra telelavoro e smart working?
È dall’inizio della pandemia da Covid-19 che è ritornato alla mente una modalità di lavoro quasi sconosciuta, a cui pochi erano abituati a sentire e conoscere, ovvero la possibilità di lavorare da remoto, al di fuori dell’azienda.
Durante questi anni e, ancora oggi, sono molte le persone che tendono a fare confusione sull’utilizzo di questi termini associandoli oppure pensando che siano addirittura sinonimi, quando in realtà non lo sono.
Di base il concetto può sembrare lo stesso, ovvero la possibilità di lavorare da remoto ma, di fatto, i termini hanno differenti significati e soprattutto differenti basi contrattuali.
Lo scopo di questo articolo è fare chiarezza sulla differenza tra telelavoro e smart working e, non solo, andare dunque anche a capire nel dettaglio i significati di entrambi i termini, cosicché anche tu possa delucidare tante altre menti sulla differenza di un argomento sempre più confuso e poco approfondito.
Andiamo quindi a capire nel dettaglio, che cosa prevede il telelavoro, quando è nato e dove si svolge, ma soprattutto, quali sono i vantaggi e gli svantaggi del telelavoro e dello smart working. Nel prossimo paragrafo andremo a rispondere a tutte le curiosità in modo tale da poterlo poi confrontare con lo smart working e poter utilizzare i termini in maniera corretta.
Sommario:
Differenza tra telelavoro e smart working: facciamo chiarezza
Che cos’è e che cosa prevede il telelavoro?
Che cos’è e come si svolge lo smart working? Tutte le caratteristiche
Il quadro normativo dello smart working
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del telelavoro e dello smart working?
Lavoro da remoto: efficienza e sicurezza con Smart working di Elle di Ufficio
Che cos’è e che cosa prevede il telelavoro?
Con il termine telelavoro si indica una forma di lavoro che si svolge a distanza rispetto alla sede centrale. In molti però non hanno ben chiaro dove si svolge il telelavoro, solo a casa o anche in altri luoghi?
Per precisare, i lavoratori non svolgono la loro attività lavorativa in sede ma presso il proprio domicilio o in un altro luogo, l’importante che la postazione sia fissa e concordata con il datore di lavoro. Inoltre è necessario che vengano integrate al dipendente le apparecchiature informatiche necessarie per la comunicazione con l’azienda e/o referenti esterni.
Questo termine veniva utilizzato già in passato negli anni 70 negli USA, grazie allo sviluppo delle tecnologie informatiche, i telelavoratori lavoravano da casa, con il luogo specifico decentrato.
Con l’accordo quadro del 2004 concordato in ambito europeo, il telelavoro deve eseguire normative europee, quali:
- Obbligo da parte del datore di lavoro di svolgere delle ispezioni per accertare lo svolgimento delle mansioni;
- Un isolamento adeguato della attività lavorativa da quella quotidiana;
- Criteri di sicurezza sia per il dipendente che per le apparecchiature elettroniche;
- Il riposo obbligatorio per 11 ore consecutive su 24 e impossibilità di lavorare da mezzanotte alle cinque del mattino.
Dunque, il rapporto di lavoro dev’essere concordato sotto forma di contratto scritto che deve contenere determinate informazioni, quali:
- La tipologia di mansione da svolgere;
- Le modalità di esecuzione del lavoro;
- L’orario lavorativo;
- Tutte le informazioni necessarie riguardanti salute e sicurezza.
Inoltre, devi sapere, che sono proprio i termini contrattuali che differenziano il telelavoro e lo smart working. Infatti il primo è una modalità lavorativa definitiva. Essa, come già detto, si basa su un preciso accordo contrattuale tra il datore di lavoro e il dipendente. Mentre, lo smart working, essendo una forma di lavoro agile, può essere realizzato in diverse circostanze, in differenti luoghi e, soprattutto, non è una forma contrattuale definitiva.
Adesso che ti è chiaro dove si svolge il telelavoro e che cosa prevede è arrivato il momento di dedicare parte dell’articolo allo smart working così da comprendere ancor di più la differenza tra questi due termini spesso associati e confusi.
Che cos’è e come si svolge lo smart working? Tutte le caratteristiche
Lo smart working o lavoro agile, è anch’esso una modalità di lavoro da remoto, con la differenza che però non deve essere svolto necessariamente in un luogo fisso e prefissato come per il telelavoro. Infatti, lo svolgimento delle proprie mansioni può essere in qualsiasi luogo e in piena autonomia, senza alcuna postazione fissa.
Con il termine smart working, infatti, si va a sottolineare la possibilità di poter lavorare in maniera agile, ovvero permettendo al dipendente di poter conciliare al meglio la vita privata con la vita lavorativa.
Lo smart working non prevede un orario fisso, al massimo, può essere stipulato un accordo con il datore di lavoro per il quale ci si accorda sugli orari in modo da personalizzarli in base alle esigenze personali.
Ma quali sono le regole da rispettare? Quali sono i vincoli degli smart workers? Vediamolo insieme nel prossimo paragrafo.
Il quadro normativo dello smart working
Come per il telelavoro anche lo smart working viene delineato tramite delle regole che identificano non solo i diritti ma, anche, quali sono i vincoli degli smart workers nei confronti di questa modalità.
Essendo appunto una modalità di lavoro agile non esistono limiti sui luoghi in cui svolgere le mansioni lavorative ma, nonostante questo, essi devono garantire la piena produttività.
Il quadro normativo, fissa delle regole precise a favore dei dipendenti, che sono fondamentali per i contratti di questo tipo. Infatti, la disciplina dello smart working la si riscontra nella legge n.81/2007, che prevede:
- Riposo giornaliero e settimanale;
- Rispetto delle ore massime di lavoro giornaliero.
- Adozione di strumenti e apparecchiature per lo svolgimento delle attività lavorative;
- Retribuzione uguale tra dipendenti in smart working e quelli in sede;
- La modalità di lavoro agile è esclusivamente volontaria e può avere durata limitata oppure essere a tempo indeterminato;
- Sicurezza e tutela del lavoratore
È importante però sottolineare che non ci sono reali limiti degli orari lavorativi come per il telelavoro, nel senso che l’organizzazione del lavoro viene stabilita tra il dipendente e l’azienda e viene regolata a seconda delle fasi e degli obiettivi.
Essendo però un contratto di lavoro non definitivo, sorge spontanea la domanda: Quanti giorni di smart working si possono fare?
Non c’è una risposta definitiva, il tutto dev’essere concordato con il proprio datore di lavoro, non esistono alcuni vincoli, i dipendenti possono lavorare in smart working 1 solo giorno come tutta la settimana.
Appurate tutte le sfaccettature di queste due modalità lavorative, è arrivato il momento di dedicare parte dell’articolo a capire quali sono i vantaggi e gli svantaggi del telelavoro e dello smart working, così da poter avere un quadro completo sul tema.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del telelavoro e dello smart working?
Come ogni tipo di modalità di lavoro, anche questi tipi di modalità lavorativa offrono vantaggi e svantaggi non solo al dipendente ma anche all’azienda stessa.
Sotto il punto di vista dei vantaggi entrambe le modalità lavorative godono degli stessi benefici.
Infatti, uno dei primi vantaggi che un lavoratore da remoto sottolinea è quello economico. Basti pensare al non doversi spostare ogni mattina e ogni tardo pomeriggio con mezzi o automobile, ma rimanere comodamente nel proprio domicilio. A tal proposito, sorge di conseguenza un altro vantaggio: il tempo.
Lavorando da remoto, difatti, c’è la possibilità di garantirsi un maggiore equilibrio tra vita personale e lavorativa, in quanto è più semplice gestire il tempo, risparmiando anche solo le tempistiche di viaggio, così da poter sfruttare e godere di maggior tempo da dedicare a sé stessi e alle proprie passioni. Tutto questo assicura degli effetti positivi sull’umore e di conseguenza sulla produttività lavorativa.
Adesso che ti sono chiari quali sono i vantaggi del telelavoro e dello smart working vediamo insieme i possibili svantaggi che queste modalità lavorative possono comportare.
Uno degli svantaggi più rinomati che può accusare un dipendente è la sensazione di sentirsi solo e non compreso dall’azienda.
Questa sensazione, può scaturire da una mancanza da parte dell’azienda stessa di comunicazione e soprattutto, di cultura aziendale debole per cui tutti i dipendenti riescano a sentirsi parte dell’azienda anche lavorando a distanza. Queste due problematiche se non affrontate e risolte possono causare reali problemi all’azienda stessa, come:
- Incomprensioni fra dipendenti;
- Confusione;
- Demotivazione;
- Stress lavorativo che, in casi prolungati, può sfociare in burnout.
Dunque, è importante mantenere sempre una buona comunicazione interna e far sentire i propri dipendenti utili attraverso una cultura aziendale forte.
Lavoro da remoto: efficienza e sicurezza con Smart working di Elle di Ufficio
Per riassumere la principale differenza tra telelavoro e smart working consiste nel:
Telelavoro:
- Postazione lavorativa fissa e concordata;
- Orari lavorativi rigidi e prestabiliti;
- Modalità di lavoro definitiva.
Smart Working:
- Libera scelta della postazione di lavoro;
- Nessun vincolo di orario;
- Modalità di lavoro temporanea.
Abbiamo visto dunque tutte le differenze tra queste due modalità di lavoro, ma ci sono delle peculiarità che accomunano il telelavoro e lo smart working?
Ovviamente sì, e non è solo la possibilità di lavorare al di fuori della sede, ma anche la necessità dell’utilizzo di strumenti e apparecchiature informatiche e telematiche.
Dunque, solo le aziende che hanno tutti gli strumenti per poter far lavorare i propri dipendenti in maniera ottimale e in sicurezza possono permettere queste modalità di lavoro.
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