Da modalità di lavoro rara o poco utilizzata, lo smart working è diventato, da quasi tre anni a questa parte, una delle soluzioni maggiormente adottate da tante aziende per i propri lavoratori.
Durante la pandemia da Covid-19 è stato un provvedimento di emergenza che ha reso possibile per tanti uffici, pubblici e privati, una continuità nello svolgimento delle proprie attività. Con il tempo questa forma di lavoro agile è diventata più complessa e strutturata tanto da venire oggi considerata a tutti gli effetti una delle modalità di lavoro previste dalle aziende e di cui il lavoratore può fruire per svolgere le proprie mansioni.
Spesso si sente parlare di quelli che sono i benefici per i lavoratori, ma quali sono invece i vantaggi per il datore di lavoro con lo smart working?
Scopriamo in questo articolo come adottare forme di lavoro agile da remoto possa portare giovamento ad un’ azienda e quali sono le cose importanti da fare per offrire le migliori condizioni di lavoro ai propri dipendenti.
I vantaggi dello smart working per il datore di lavoro
Letteralmente “lavoro agile”, lo smart working è una modalità di lavoro da remoto che sta sempre più prendendo piede nelle aziende.
Differente rispetto al telelavoro, il lavoro agile da remoto ha rivoluzionato in poco tempo il vecchio concetto di lavoro, offrendo la possibilità ai dipendenti di un’azienda di svolgere le proprie mansioni senza avere una postazione fissa in ufficio e con orari concordati in base alle necessità del lavoratore e del datore di lavoro.
Non sono stati solo i dipendenti a vivere questo cambiamento epocale, ma anche le stesse aziende che hanno adottato il lavoro agile e ne hanno potuto constatare la validità.
Quali sono dunque i vantaggi per il datore di lavoro che adotta lo smart working per la propria azienda?
Il lavoro agile:
- Migliora la produttività dell’azienda e aumenta la competitività. Questo è possibile perché i lavoratori sono sottoposti a minore stress grazie ad orari che permettono di conciliare meglio vita lavorativa e privata. Ciò comporta una maggiore concentrazione, un minor rischio di errori e un aumento della produttività;
- Minori costi. Cosa risparmia l’azienda con lo smart working? Innanzitutto le spese relative allo spazio fisico. Oltre ad abbattere i costi di affitti e utenze, l’azienda può anche risparmiare sulle spese relative ai buoni pasto e ai rimborsi per le trasferte;
- Diminuzione del tasso di assenteismo. Si è riscontrato che il lavoro agile da remoto ha ridotto in modo importante l’assenza dei lavoratori, rispetto alla modalità “in loco”. Le migliori condizioni di lavoro portano infatti a una minore domanda di giorni di malattia o riposo causati da stress;
- Contributo significativo alla salute del Pianeta. Lavorare con la formula dello smart working comporta una riduzione delle emissioni di CO2 e una diminuzione del traffico sulle strade, specie nei classici orari di punta, al mattino e alla sera.
Cosa deve fornire il datore di lavoro per lo smart working?
Oggi le aziende decidono consapevolmente di optare per il lavoro agile da remoto perché hanno avuto tempo e modo di comprendere i grandi vantaggi che questa modalità lavorativa porta.
Il datore di lavoro può dare ai propri dipendenti più opzioni, in base alle esigenze dell’attività. Esistono formule che prevedono esclusivamente lavoro da remoto, altre ibride in cui, con un accordo tra datore di lavoro e lavoratore, si stabiliscono quanti giorni di smart working si possono fare durante la settimana.
Il datore di lavoro deve predisporre tutto affinché ci possano essere reali vantaggi per l’azienda e per i dipendenti. In particolare l’attenzione deve andare a:
- Tecnologia. Il datore di lavoro è tenuto a fornire allo smart worker tutta la dotazione necessaria affinché possa svolgere il proprio lavoro. Al di là del computer, ci sono degli strumenti utili a poter svolgere attività da remoto come se si fosse in presenza. Tra questi il calendario condiviso che permette ad esempio di pianificare le riunioni, in base agli impegni di ogni singolo membro del team. Gli incontri possono avvenire online, grazie a sofisticate piattaforme che permettono ai lavoratori di interagire tra loro e di condividere, all’occorrenza, il proprio desktop per presentare i progetti a cui stanno lavorando.
- Sicurezza informatica. Un’attenzione particolare deve essere prestata all’accesso alle informazioni e alle reti aziendali. Meglio dunque dare allo smart worker un computer aziendale, perché aggiornato regolarmente, predisposto con applicativi utili a svolgere attività da remoto e connesso alle reti aziendali in modo sicuro grazie ad antivirus e malware;
- Formazione. Importante da parte del datore di lavoro fornire allo smart worker tutta la formazione necessaria per svolgere in modalità agile le mansioni svolte solitamente in ufficio. Questa va ad integrare quella già svolta in azienda e prevista per chi, all’interno di un’ attività, utilizza una strumentazione informatica.
Chi ha diritto allo smart working dal 1 settembre 2022
Dal 1° settembre 2022 per svolgere il lavoro agile da remoto è necessaria la firma di un accordo tra datore di lavoro e smart worker oltre ad una comunicazione, inviata in via telematica, al Ministero del Lavoro.
Il datore di lavoro è tenuto a seguire la normativa e quindi, tra le altre cose, a comunicare al fisco i nominativi di quanti, all’interno della propria azienda, fruiscono della modalità di smart working.
I vantaggi della regolamentazione dello smart working sono sia per il datore di lavoro che per il lavoratore stesso: consente infatti di lavorare senza problemi e di produrre con massima efficienza.
Tra le persone che possono richiedere di lavorare in modalità smart working, oggi, ci sono i dipendenti con un figlio sotto i 14 anni, convivente. Questo è possibile solo per uno dei due genitori, se entrambi lavoratori e qualora non siano già beneficiari di aiuti statali.
Quali vantaggi per il datore di lavoro con lo smart working in tempo di caro bolletta
Lo smart working, come sappiamo, ha iniziato a prendere piede durante una situazione di emergenza sanitaria, ma oggi in tempo di caro bolletta sta tornando ad essere sempre più preso in considerazione dalle aziende come strumento per abbattere i costi.
I vantaggi per il datore di lavoro si traducono in minori spese per l’energia elettrica e il riscaldamento. Attenzione però, perché i lavoratori, dal loro canto, si trovano a far fronte a dei costi non previsti per svolgere il proprio lavoro da casa e non in ufficio.
Se la riduzione dei costi per un’ azienda che adotta lo smart working è tra il 30 e il 50%, una soluzione valida potrebbe essere la conversione del risparmio in bonus, per venire incontro ai lavoratori nelle spese extra che devono affrontare per lavorare in modalità agile da remoto.
I vantaggi economici sono sicuramente importanti, ma è sempre bene decidere di adottare lo smart working per i benefici a lungo termine che questa modalità di lavoro può portare alla propria azienda.
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